Azienda Agricola Podere “La Castellaccia” Montauto di San Gimignano

Azienda Agricola Podere “La Castellaccia” Montauto di San Gimignano

Atmosfera da film questa volta e quale film!

La sensazione è quella di far parte del cast di quel film che ha come protagonisti l’indimenticato Troisi e quel “toscanaccio” di Benigni che si vedono catapultati come d’incanto nel Medioevo toscano e vivono quell’epoca storica con le loro conoscenze di moderni. Si imbattono in personaggi al di sopra della normalità, oggi si direbbe con altissimo quoziente intellettivo, siano essi inventori oppure imprenditori.

Il film mi pare si chiami “Non ci resta che piangere”.

Io ed il buon dottore Luca Bellettini nelle parti di Troisi e Benigni, mentre l’Ing. Martignani ed il sig Tofanari a ricoprire le altre parti, chiaramente ogni paragone per qualcuno di noi potrebbe risultare estremamente azzardato, ma lasciateci passare l’azzardo.

Siamo a San Gimignano, che splendore!

Le torri, le mura, la gente, l’atmosfera che si respira, sembra quasi che si possa materializzare una dimensione diversa, a sè stante, satura di emozioni e di sensazioni forti.

Raggiungiamo il sig. Alessandro Tofanari presso l’azienda agricola Podere “La Castellaccia” in località Montauto di San Gimignano.

Ci ritroviamo nell’azienda di 40 ettari la gran parte dei quali occupati da bosco e seminativi, che il signor Tofanari ha acquistato nel 1998, ma in cui già l’anno successivo, 1999, figurano 8 ettari trasformati in vigneto.

Il sig. Tofanari è quel genere di imprenditore che non si sente mai completamente appagato dai risultati conseguiti, per cui appena raggiunta una vetta è già alla ricerca della successiva e questa sua mentalità lo ha spinto a cercare sempre nuovi ed efficaci metodi innovativi da applicare in campo agricolo.

Nel vigneto esegue tutti i trattamenti antiparassitari (fungicidi e insetticidi) con un nebulizzatore pneumatico Martignani B-612 standard da 1000 l con diffusore a 2 settori di 70 muniti di dispositivo Elettrostatico. Con questa macchina ottiene risultati eccellenti, percorrendo sempre un filare sì ed uno no, distribuendo non più di 70 l/ha contro i 700-1000 l/ha normalmente impiegati con l’ atomizzatore agricolo tradizionale e con una velocità di avanzamento di 6 km/h, con quale risparmio di tempo, data la necessità di un unico rifornimento di miscela concentrata per ogni intervento, è facile immaginare.

Addirittura non effettua trattamenti contro la Botrytis Cinerea (Muffa grigia del grappolo) perchè, grazie all’impiego di fertilizzanti fogliari a base di alghe, in sinergia con concimi a base di calcio, prodotti rameici e zolfo bagnabile, secondo il metodo Biologico, ha favorito un maggior ispessimento della cuticola dell’acino con una crescente minor suscettibilità da parte del grappolo agli attacchi del fungo patogeno.

Il sig. Tofanari sta attualmente applicando una riduzione della dose di fitofarmaco ad ettaro di almeno il 20 % e in alcuni casi anche del 30 % ottenendo un risparmio economico non indifferente e ottimi risultati in termini di efficacia.

Non abbiamo recitato a soggetto, e tantomeno in altro modo, ma ancora una volta abbiamo avuto l’occasione di trascorrere una piacevolissima giornata in un luogo senza tempo (da film) insieme a persone che sono sempre alla ricerca dei sistemi migliori per migliorare e migliorarsi, la cui perseveranza è premiata dai risultati che ottengono giorno dopo giorno, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda. Non è affatto cosa da poco di questi tempi!

Claudio Martignani
Luca Bellettini
Antonio Fimiani

(Aggiornato al 18/10/2004)

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